Un bellissimo articolo di Daniela Andreis
“Se c’è una cosa che mi incanta è come qualcuno muove le mani, è una fascinazione che mi arriva dall’infanzia, dall’osservare, prima che ascoltare, anche perché mia nonna, mia mamma e mio papà non erano dei gran parlatori e il silenzio più eloquente che avevo a disposizione erano i loro occhi ma soprattutto le loro mani, mani che lavoravano in continuazione, mani spesse, con polpastrelli con tagliuzzi secchi come rughe, mani sopra le pentole, il senso del giro della polenta o del riso, la mano che mio padre sbatteva sul giornale prima quando era arrabbiato con una notizia, poi, al contrario, quando trovava che avevo scritto bene qualcosa: piazzava il palmo sopra il pezzo e sorrideva. Le mani possono tutto. Parlano tantissimo, quasi inutile dirlo. Tutti, anche non sordomuti, possediamo non un linguaggio, ma tanti. Le mani sono intelligenti se sanno lavorare e miracolose quando creano. Per questo voglio presentarvi il progetto di questo libro credo unico, senz’altro bellissimo, che si chiama A book about hands – Un libro sulle mani, è un progetto di Platò, un contenitore indipendente di progetti e idee, creato e organizzato da Diego Garbini e Michela Brondi:
dentro vi sono centinaia di immagini, raccolte in due anni di lavoro con la collaborazione di tantissimi artisti, ed è stato stampato con una carta bellissima, e niente, oggi l’indipendenza è una parola importantissima, non è più quella cosa per cui si litigava in casa, ha un valore grandissimo, investe noi tutti, specie oggi, per questo vi parlo ora di un progetto indipendente, credendo sempre più nelle forme di libertà espressiva, ripeto, oggi più che mai, perché è responsabilità fin da subito, responsabilità del bello e del brutto.
Questo libro è bello.
Qui sotto vi metto alcune immagini e i link per avere, se vorrete, una delle 500 copie, con il vostro nome. A me basta la copertina: ma quanto parla questa copertina?”